L'anno di ferro by Cassandra Clare

L'anno di ferro by Cassandra Clare

autore:Cassandra Clare
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
Tags: Romanzo
editore: Mondadori
pubblicato: 2014-07-10T22:00:00+00:00


14

La caverna era grande, con il soffitto a volta come quello di una cattedrale. C’erano cinque alti archi, ciascuno sorretto da pilastri di marmo. Ognuno aveva il disegno di un metallo diverso: ferro, rame, bronzo, argento e oro. Le pareti erano di marmo, con migliaia di impronte umane stampigliate sopra. In ogni impronta c’era un nome inciso. La statua in bronzo di una ragazza con lunghi capelli frustati dal vento si ergeva al centro dell’ambiente. Aveva il viso rivolto verso l’alto e sulla targa ai suoi piedi c’era scritto VERITY TORRES. «Che cos’è questo posto?» chiese Aaron. «È la Sala dei Diplomati» disse Tamara girando su sé stessa con espressione sgomenta. «Quando gli apprendisti diventano maghi e maghe finiti, vengono qui e lasciano l’impronta delle mani sulla pietra. Tutti quelli che si sono diplomati al Magisterium sono qui.» «Mamma e papà» disse Call, e fece il giro della sala in cerca dei loro nomi. Ecco quello del padre – ALASTAIR HUNT – in alto sulla parete, troppo in alto perché riuscisse a raggiungerlo. Suo padre doveva aver levitato per posare le mani lassù. Un sorriso stiracchiò la bocca di Call mentre immaginava il padre − una versione molto giovane di suo padre − volare solo per dimostrare di saperlo fare. Fu sorpreso che il nome di sua madre non fosse accanto a quella del padre perché aveva dato per scontato che fossero innamorati anche da studenti, ma forse le impronte non funzionavano così. Gli ci vollero alcuni minuti, ma finalmente la trovò su una parete lontana: SARAH NOVAK, impresso alla base di una stalagmite, il nome inciso con una punta sottile come quella di un’arma. Call si accovacciò e posò la mano nel punto in cui l’aveva posata sua madre. Lei aveva le mani come le sue: la sua sagoma combaciava con quella fantasma di una ragazza morta da tempo. A dodici anni lui aveva le mani grandi come quelle di lei a diciassette. Avrebbe voluto provare qualcosa, con la mano premuta dentro quella della madre, invece non sapeva nemmeno se qualcosa si fosse mosso dentro di lui. «Call» disse Tamara, toccandolo piano sulla spalla. Lui si voltò a guardare i due amici. Avevano la stessa espressione preoccupata. Sapeva che cosa stavano pensando, sapeva che erano in pena per lui. Scattò in piedi, scrollandosi di dosso la mano di Tamara. «Sto bene» disse, schiarendosi la voce. «Guardate qui.» Aaron era al centro della sala, davanti a un ampio arco di pietra bianca scintillante. Incise in alto c’erano le parole PRIMA MATERIA. Aaron vi passò sotto e sbucò dall’altra parte con un’espressione strana. «È un arco per il nulla.» «Prima Materia» mormorò Tamara, e i suoi occhi si dilatarono. «È la Prima Porta! Alla fine di ogni anno al Magisterium si varca una porta. Succede quando uno ha imparato a controllare la propria magia e a usare correttamente i contrappesi. Dopo ti danno il braccialetto dell’Anno di Rame.» Aaron impallidì. «Vuoi dire che l’ho attraversata troppo presto? Finirò nei guai?» Tamara scrollò le spalle.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.